“Mantenere un impegno, soprattutto nell’ambito delle istituzioni non è solo una questione di principio, è una questione di sostanza” ha dichiarato il ministro per lo Sport Luca Lotti in merito al decreto congiunto tra Ministero della Salute e quello per lo Sport grazie al quale entra in vigore l’obbligo della dotazione ed impiego di defibrillatori per le società e le associazioni dilettantistiche.
Non sono pochi gli atleti che si possono trovare in una condizione di emergenza mentre praticano sport sia agonistico che amatoriale, tornano alla mente tante storie di giovani scomparsi che avrebbero potuto salvarsi. “Lo volevamo fare affinché non accadesse di nuovo e lo abbiamo mantenuto” così ha concluso il ministro Lotti.
Questo in sintesi il contenuto del decreto ministeriale:
– Ogni impianto sportivo deve essere dotato di un defibrillatore semiautomatico o a tecnologia più avanzata.
– Nel corso delle gare deve essere presente una persona formata all’utilizzo del dispositivo salvavita.
– Gli anzidetti obblighi gravano in capo a tutte le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano una delle 396 discipline sportive riconosciute dal Coni (si veda a questo riguardo la delibera 20 dicembre 2016, n. 1566 del Consiglio Nazionale del Coni, consultabile sul sito istituzionale del Coni).
– Sono escluse dall’obbligo di dotazione del defibrillatore e dalla presenza obbligatoria del personale formato durante le gare le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano la propria attività al di fuori di un impianto sportivo.
– Sono altresì escluse dai menzionati obblighi le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano sport a ridotto impegno cardiocircolatorio, il cui elenco è contenuto nell’allegato A del decreto (a titolo esemplificativo: bowling, bocce, dama e freccette, tanto per citarne alcuni).