Avvicinare le persone all’importanza della donazione del sangue è l’obiettivo a cui si ispira la Fratres, associazione di ispirazione cristiana, nata nel 1971 e oggi conta 650 gruppi di donatori in Italia, 54 solo in Campania. La Fratres, approvata dal decreto del Ministero della Salute dell’11 ottobre 1994, si avvale di persone impegnate e preparate sul tema della donazione e ciò che ne deriva. I volontari con un costante lavoro di informazione si rivolgono a tutti livelli della vita sociale, a cominciare dalle scuole, contribuendo alla diffusione dell’educazione sanitaria e alla formazione della cultura del dono. Il sangue non si può né fabbricare, né riprodurre in  laboratorio ed è per questo che la donazione è indispensabile, solo attraverso di essa si può eliminare il deficit di chi necessita di una trasfusione.

Chi può donare?
Non tutti possono donare sangue.  I requisiti fondamentali sono di  godere di buona salute, avere tra i 18 e i 65 anni, un peso minimo di 50kg e uno stile di vita sano. Diventare donatori significa, quindi, tenere anche costantemente sotto controllo la nostra  salute.
Il potenziale donatore compila un questionario, poi si svolge un colloquio con il personale sanitario di riferimento, ove vengono accertati i valori della pressione arteriosa e  la frequenza cardiaca.
Il prelievo per la donazione di sangue, che avviene con materiale sanitario monouso senza alcun rischio di infezione, dura una decina di minuti. Nelle 12 ore successive alla donazione evitare lavori pesanti, alcool e sigarette per almeno due ore e bere molta acqua. Trascorsa qualche ora dalla donazione il nostro organismo riesce già a rigenerare il plasma, mentre nel giro di pochi giorni vengono rimpiazzati globuli bianchi e piastrine, per i globuli rossi occorrono tre o quattro settimane.

Quante donazioni si possono effettuare durante un anno?
Facendo riferimento al sangue intero, la legge ha stabilito che il numero di donazioni non deve essere superiore a quattro per l’uomo e due per la donna in età fertile, nel corso dell’anno. Tra una donazione ed un’altra devono trascorrere almeno 90 giorni. Nulla è stabilito circa il numero minimo di donazioni.

Il gruppo sanguigno
È una caratteristica ereditaria legata ai globuli rossi, a tutte le cellule dell’organismo ed anche ai liquidi organici (ad es. il plasma). Sulla membrana dei globuli rossi e di tutte le altre cellule si trovano particolari sostanze chimiche indicate con le lettere A e B: se c’è soltanto la sostanza A si parla di gruppo A; se solo la B, di gruppo B; se sono presenti tutte e due le sostanze, si parla di gruppo AB, mentre nel gruppo 0 (ZERO), statisticamente più diffuso, esse non sono presenti.
Il fattore Rh, positivo (+) se é presente, nella maggioranza (85%) delle persone, o negativo (-) se assente (15% della popolazione). Tutto ciò identifica il gruppo sanguigno di ciascun individuo che, tranne rarissimi casi patologici, resta lo stesso per tutta la vita.
Nella donazione è molto importante conoscere il gruppo sanguigno, perché non si può ricevere sangue che contenga sostanze che l’individuo non abbia già; quindi, per una trasfusione, occorre trovare sangue dello stesso gruppo, con l’eccezione del gruppo ZERO Rh negativo che identifica il cosiddetto donatore universale, mentre il gruppo AB è di chi può ricevere da tutti.

Diritto all’astensione dal lavoro
Secondo la legge [Legge 219 del 21 ottobre 2005, art. 8], il lavoratore dipendente che si reca a donare il sangue ha diritto all’astensione dal lavoro per la giornata in cui effettua la donazione; tale giornata viene però regolarmente retribuita attraverso l’esibizione al proprio datore di lavoro un certificato rilasciato dal centro trasfusionale in cui è avvenuta la donazione.

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