Alla “Casa di Cura San Michele” eseguito per la prima volta al mondo un intervento ‘live’ di microchirurgia con metodica dissettiva. Il robot Symani usato in campo oncologico da Vito Del Deo Henning Wieker e chirurghi internazionali per salvare il nervo facciale.
Si è trattato di un evento ‘live’ in prima assoluta nell’ambito della robotica microscopica con metodica dissettiva, con la partecipazione di esperti di levatura internazionale, sia in presenza che in videocollegamento, impegnati in un’operazione di chirurgia testa-collo in campo oncologico ricorrendo a una tecnologia tra le più sofisticate e innovative.
I chirurghi, infatti, hanno usato il robot Symani per un intervento finalizzato a salvare il nervo facciale di un paziente con un tumore della parotide, la ghiandola salivare che purtroppo sempre più frequentemente è interessata da neoplasia.
«Oggi Symani, un sistema robotico per microchirurgia ’made in Italy’, è usato in 15 strutture ospedaliere in Europa e in 4 in Italia, ma noi siamo stati i primi a usarlo nella chirurgia oncologica testa-collo con metodica dissettiva con l’intento di liberare il nervo facciale dal tessuto tumorale della ghiandola parotide, minimizzando l’insulto chirurgico al nervo stesso, ottimizzando e velocizzando la ripresa funzionale della mimica facciale. Sono risultate evidenti, così, le capacità multivalenti del Symani che, a vantaggio del paziente, esprime abilità chirurgica a 360° con applicazioni microricostruttive e microdissettive nel rispetto ottimale delle strutture anatomiche più nobili», precisa il prof. Vito Del Deo, responsabile della Chirurgia maxillo-facciale della “San Michele” e docente di Anatomia clinica testa-collo al corso di laurea in Medicina in lingua inglese dell’Università Cattolica di Roma e alla Facoltà di Medicina dell’Università del Maryland negli USA.
A lui si deve l’intuizione alla base di questo progetto multidisciplinare e all’avanguardia: «L’evento – spiega nei dettagli – è imperniato sulle potenzialità della chirurgia robotica con applicativo microchirurgico, da non confondere con l’approccio mininvasivo. Infatti il termine “microchirurgico” indica l’esecuzione di una metodica in visione ultra-amplificata con l’intento di ridurre i rischi di lesione, correlati alla manipolazione chirurgica, di tessuti e di strutture anatomiche; mentre il termine “mininvasivo” indica l’esecuzione di una incisione chirurgica ridotta al minimo. Con questo intervento abbiamo messo in risalto le potenzialità del Symani nella metodica dissettiva smussa, utilizzando strumenti microscopici roboticamente assistiti invece dei classici strumenti in manovra macroscopica. Ad oggi, l’applicazione ordinaria del Symani è già riconosciuta e affermata in chirurgia ricostruttiva per l’esecuzione di anastomosi microvascolari (collegamenti tra piccolissime arterie e vene) per il trasferimento di lembi (tessuti da trasferire e trapiantare per ricostruire aree asportate), ma abbiamo dimostrato che il Symani può essere utilizzato anche nelle metodiche dissettive».
Ad alternarsi con Del Deo durante le varie fasi robotiche c’è stato il prof. Henning Wieker dell’Università di Kiel (Germania), tra i massimi esperti mondiali del Symani con finalità ricostruttive in campo oncologico maxillo-facciale.