Il musical nel sottosuolo, un’appassionante storia d’amore tra due elfi, un viaggio spirituale al centro della grotta. Tutto questo è “Cave of Spirits”, l’innovativo SpeleoMusical dei Grieco Brothers messo in scena nelle Grotte di Pertosa-Auletta, presentato in anteprima il 28 giugno 2016.
Lo spettacolo
Il filo conduttore è la storia d’amore tra due elfi, Kirk ed Elanor, separati da millenni da un tremendo terremoto. Elanor prima e Kirk poi, mentre vagano alla ricerca l’uno dell’altra, conducono gli spettatori in un viaggio spirituale nei meandri della grotta, ripercorrendone la storia attraverso il Ponte del Tempo.
I visitatori saranno immersi nella grandezza della natura ipogea, incontrando lo Spirito della Grotta e quelli dell’acqua, gli abitanti di un antico villaggio palafitticolo e ancora Odisseo, Dante, i rifugiati ebrei e Freud, per un viaggio in parallelo al centro della terra e nelle profondità dell’anima, fino a toccarne l’essenza più pura. Alla fine, lo Spirito della Grotta permetterà ai due elfi di ricongiungersi per un trionfo di gioia e amore.
Gli autori
“Cave of Spirits” è un’esperienza unica, voluta dalla Fondazione MIdA presieduta da Francescantonio D’Orilia. Autori dello spettacolo sono i Grieco Brothers, ovvero i fratelli Marco Grieco (compositore delle musiche, creatore delle scenografie virtuali 3D e co-autore dei testi) e Massimo Grieco (autore della prosa e co-autore dei testi), già autori di musical come “Odissea the Musical”, “Roma Caput Mundi – The eternal musical”,”Circus”,”M.U.T.E.” edaltri (vedi www.griecobrothers.com). La regia è invece affidata a Filippo Marmo coadiuvato dagli stessi Grieco Brothers, mentre le coreografie sono state realizzate da Rosa D’Auria ed i costumi, tutti originali, da Rossella Isoldi.
Il regista
Filippo Marmo è un regista dai trascorsi artistici insospettabili e una gavetta lunga e variegata. È stato ginnasta e ha volteggiato agli anelli; da lì è passato a fluttuare nell’aria effettuando lanci con il paracadute. Il suo amore per i quattro elementi lo ha spinto a filmare le eruzioni dell’Etna, a fare immersioni subacquee, il paracadutismo e tra i primi a Salerno a praticare il free climbing. Da giovane operatore video ha poi immesso questo bagaglio di esperienza nel suo lavoro, specializzandosi in riprese estreme.
La sua prima esperienza televisiva nazionale è con Michele Santoro durante la produzione di “Moby Dick”, su Italia Uno. Per la stessa rete televisiva ha partecipato alla realizzazione delle fiction che ricostruiscono i casi trattati dalla trasmissione “Giallo Uno”. Il primo approccio al mondo del teatro avviene con il Maestro Roberto De Simone quando la RAI produce gli speciali “Dietro le quinte” e lui lavora nella troupe televisiva di produzione dello spettacolo “La gatta Cenerentola”. Sempre per la RAI ha prodotto documentari per la trasmissione “Alle Falde del Kilimangiaro”. Il mondo della documentaristica gli è congeniale, le sue produzioni vengono trasmesse da Stream, poi acquisita da Sky, e dalla TV Svizzera. La sua profonda conoscenza del settore agro-alimentare e la passione per la cucina gli valgono la collaborazione con Gambero Rosso su Sky. Ma è nell’approdo a Rete 4 di Mediaset che Filippo Marmo riesce a esprimere in pieno la sua voglia di coniugare innovazione e tradizione nel suo lavoro. Nel 2003 diviene regista di punta di “Gentes” trasmessa in seconda serata su Rete 4 di Mediaset. Il suo stile inconfondibile fatto anche di montaggi a battuta e musiche composte appositamente per i suoi documentari non sfuggono ad Aldo Grasso che complimenta la trasmissione più volte dalle pagine di un noto quotidiano nazionale: e non lo fa a caso, i servizi di Filippo registrano impennate di audience e salita di share. Il programma l’anno successivo è in prima serata. Filippo cattura aspetti inconsueti della vita dei borghi italiani, monta le allora rudimentali micro telecamere su macchine votive e flagellanti, riuscendo così a trasmettere il pathos degli eventi. Folco Quilici ne apprezza lo stile e nel 2005 lo definisce pubblicamente “un regista a cinque stelle”. I suoi documentari approdano a Discovery Channel Europa. Lo stesso anno JVC Italia lo vuole al Festival del Cinema di Venezia a fare da testimonial per le nascenti telecamere HDV. Sempre per Rete 4 Realizza “Gli speciali di Gentes”, “In Viaggio Verso Lourdes” che apre ai grandi pellegrinaggi di massa. “Viaggio a Medjugorje” con Paolo Brosio su Rete 4 di Mediaset registra più di 3 milioni di telespettatori: ma la gratificazione più grande è che il noto programma di RAI 3 “Tv talk” ne fa tema didiscussione dedicandogli metà puntata.
Ordini religiosi come la Provincia Serafica dei Frati Minori dell’Umbria gli affidano incarichi delicati, come la realizzazione di “San Francesco e la Porziuncola” divulgato quotidianamente in sei lingue all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli in Assisi, per un totale di spettatori che ammonta a svariati milioni di pellegrini ogni anno. Un suo documentario a tema antropologico e religioso ottiene una standing ovation all’Italian Film Festival in USA. Ha curato la regia per lo speciale sul Festival di Cannes per il canale satellitare Sony E! Entertainment: la sua troupe ottiene l’esclusiva sulla festa di Briatore.
La sua voglia di condividere e scoprire lo porta nelle scuole a formare giovani talenti, e in contesti culturali sensibili al turismo e alla valorizzazione del territorio. Ed è proprio in nome di ciò che invita gli amici Grieco alla Fondazione Mida per l’allestimento dello spettacolo “Cave of Spirits” che segna anche l’inizio di una nuova avventura.
www.caveofspirits.com