A cura di Letizia Boccabella, Naturopata e grafologa morettiana
Stare in piedi su una tavola (da qui il suo nome: Stand Up Paddle) ti dà la possibilità di ammirare il panorama che ti circonda, il fondale che si nasconde sotto lo specchio d’acqua nel quale ti trovi, che sia il lago, il mare o un fiume non fa nessuna differenza, e di vedere i bellissimi riflessi che si creano sulla superficie; cosa più difficile da vedere se stai praticando altri sport acquatici più impegnativi. Puoi scegliere di rilassarti pagaiando o di concentrarti sulla prestazione atletica, ma questo dipende solo da te, non dal SUP.
Adesso vediamo come la pratica di questo sport salutare e di poche pretese, apporti benefici su tutto il corpo e quindi sull’asse psicologico, emotivo e fisico.
Poniamo l’attenzione su un fatto fondamentale e cioè che, ogni pensiero è intimamente e istantaneamente correlato con un’emozione, ed ogni emozione ha un riverbero fisico, cioè uno specifico punto del corpo nel quale si sedimenta. Questo implica che l’asse mente-emozioni-corpo è un tutt’uno correlato in forma sistemica e che, ogni qualvolta si agisce sul corpo, automaticamente si sta lavorando sulle emozioni e sui pensieri e anche sull’inconscio.
Il corpo umano è la massima espressione dell’inconscio. Un’azione positiva, morbida e costante su tutta la muscolatura, tonifica il nostro mondo emotivo rilasciando le tensioni che queste ultime hanno creato sull’organismo, cambiando la natura dei nostri pensieri ossessivi, reiteranti, morbosi, o più semplicemente sulle nostre preoccupazioni quotidiane, sulle nostre ansie o sulle forme depressive e maniacali.
A questo punto voi potreste obiettare: ma davvero il SUP è in grado di fare tutto questo? La mia risposta è sì e adesso scenderemo nel dettaglio per capire come ciò sia possibile.
Il corpo umano è composto al 99% di acqua come numero di molecole e per il 65-70% di acqua come volume. Essa all’interno del corpo si comporta differentemente dall’acqua di lago, di fiume o di mare. Se vi venisse in mente di strappare un elettrone da una molecola d’acqua, sareste costretti ad impiegare 12,6 elettronvolt di potenza i quali corrispondono a 145 mila gradi, una potenza mostruosa. I meccanismi che concorrono a fare in modo che questo elettrone all’interno del corpo umano sia facilmente libero, per dare vita a tutta una serie di reazioni chimiche, sono molto meno dispendiosi in termini di energia.
All’interno dell’organismo, il responsabile di questa facilità di cessione di elettroni da parte dell’acqua è il vuoto quantico. Quest’ultimo si comporta come un ponte, mettendo in correlazione quantistica le particelle che emergono dal mondo sub-atomico con quelle che lavorano all’interno del corpo umano. Questo è possibile perché il vuoto quantico permea ogni cosa e ogni essere vivente. È possibile infatti isolare un corpo da campi elettrostatici attraverso una gabbia di Faraday, ma è impossibile isolare lo stesso corpo dal vuoto quantico. Quest’ultimo è un oggetto che vive di perenne oscillazione, lo fa dalla notte dei tempi e continuerà a farlo per l’eternità. Il vuoto quantico è un oggetto che proviene da una dimensione a-causale, a-temporale, a-spaziale; il che vuol dire prima della causa dei fenomeni osservabili nella realtà quotidiana, prima del tempo e prima dello spazio.
La natura del vuoto quantico è dinamica: esso oscilla di continuo e grazie a questa sua perpetua oscillazione, fornisce energia al corpo per dare vita a tutte le reazioni biochimiche che lo rendono esattamente quello che è, a costi energetici infinitesimali, costi quasi pari allo zero. Grazie all’esistenza del vuoto quantico, le molecole d’acqua che compongono il corpo entrano in uno stato che viene chiamato risonanza di fase con i fotoni che fuoriescono dal vuoto quantico. Le molecole dell’organismo catturano i fotoni all’interno dei domini di coerenza dell’acqua che sono presenti nell’organismo, per dare inizio a tutti i cicli biochimici che si conoscono.
Successivamente, tutte le molecole che compongono i domini di coerenza dell’acqua all’interno del corpo, entrano in uno stato di risonanza di fase con le molecole d’acqua presenti nel mondo macroscopico cioè con quelle di lago, di fiume o di mare. Attraverso questo meccanismo di risonanza fisica, l’intero asse corpo-emozioni-mente, beneficia di una stabilizzazione di molti processi interni grazie all’effetto che l’acqua esterna ha su quella interna dell’organismo; ricreando meccanismi di omeostasi e quindi di rinnovata energia e salute. È questo il vero motivo dell’effetto benefico che uno sport acquatico rilassante come il SUP, riesce ad avere sulla fisiologia umana.
La risonanza di fase, che sta alla base di tutti gli altri meccanismi che prenderemo in esame nel prossimo articolo, è quella che dà l’innesco alle successive reazioni chimiche ed ormonali.
Gli effetti sul corpo
Una volta innescata la risonanza di fase tra l’acqua esterna e quella interna al corpo, si attivano e poi aumentano in maniera considerevole i livelli di serotonina, ossitocina e dopamina; i tre neurotrasmettitori fondamentali per il benessere psicologico, emotivo e fisico. Diamo una rapida occhiata al ruolo che questi tre neuropeptidi occupano nella fisiologia.
Partiamo con la dopamina che svolge numerose funzioni, sia a livello del sistema nervoso centrale, che di quello periferico. Per quanto concerne il sistema nervoso centrale, la dopamina è un neurotrasmettitore che partecipa al controllo del movimento, al meccanismo di secrezione dell’ormone prolattina, al controllo delle capacità di memoria, nei meccanismi di ricompensa e piacere, nel controllo delle capacità di attenzione, nel controllo di alcuni aspetti del comportamento e di alcune funzioni cognitive, nel meccanismo del sonno, nel controllo dell’umore e in alcuni meccanismi alla base dell’apprendimento. Sul sistema nervoso periferico, la dopamina agisce come vasodilatatore, come stimolante dell’escrezione del sodio attraverso le urine, come fattore favorente la motilità intestinale, come fattore che riduce l’attività linfocitaria e la secrezione di insulina da parte delle isole di Langerhans (cellule beta pancreatiche). Le capacità motorie dell’essere umano quali la correttezza, la rapidità e la fluidità dei movimenti, dipendono dalla dopamina che la substantia nigra rilascia sotto l’azione dei gangli della base. Infatti, se la dopamina rilasciata dalla substantia nigra è inferiore al normale, i movimenti diventano più lenti e scoordinati. Viceversa, se la dopamina è quantitativamente superiore al normale, il corpo umano comincia a eseguire movimenti non necessari, i tic. Quindi, il corretto rilascio di dopamina è fondamentale affinché l’essere umano si muova correttamente, eseguendo gesti coordinati, ben modulati tra di loro e alla giusta velocità.
L’ossitocina è un ormone anch’esso di natura proteica, un peptide composto di nove aminoacidi che agisce prevalentemente sulla mammella e sull’utero. Durante il travaglio ed il parto provoca contrazioni delle fibrocellule muscolari lisce uterine, favorendo l’espulsione del feto. Oltre alle funzioni ormonali, l’ossitocina possiede anche la capacità di regolare i comportamenti sociali, sessuali e materni. Nel maschio, per esempio, interviene nella regolazione del piacere sessuale, influenzando il volume dell’eiaculato e la mobilità degli spermatozoi, favorendo l’instaurarsi di una relazione sentimentale e lo sviluppo dell’istinto parentale. Più che con l’accoppiamento, l’ossitocina sarebbe infatti correlata soprattutto con la formazione di un legame emotivo tra uomo e donna. Alcuni studi ipotizzano che difetti delle vie nervose modulate dall’ossitocina nell’encefalo, siano in qualche modo correlate all’autismo. Infine l’ossitocina, ad oggi, sembrerebbe essere fondamentale nel garantire l’equilibrio e l’omeostasi dell’organismo favorendo la salute. Un soggetto sano è quello in grado di instaurare nella propria vita, dei corretti comportamenti sociali, senza il bisogno smodato di avere qualcosa in cambio da tali relazioni, unicamente per il piacere di condividere.
La serotonina famosa per il suo appellativo di ormone del buonumore, è un neurotrasmettitore sintetizzato nel cervello e in altri tessuti a partire da un amminoacido essenziale chiamato triptofano. Quest’ultimo viene sintetizzato dal corpo solo in conseguenza all’assunzione di proteine di natura animale. La serotonina è coinvolta in numerose e importanti funzioni biologiche, molte delle quali ancora da chiarire; infatti, come tutti i mediatori chimici, interagisce con vari e specifici recettori, espletando un effetto diverso in base alla regione corporea considerata. Possiamo paragonare la serotonina ad una chiave, che ha bisogno di entrare in una specifica serratura rappresentata dal recettore di membrana; l’interazione tra chiave e serratura consente il controllo dell’attività cerebrale e dell’intero organismo. Come precursore della melatonina, essa regola i ritmi circadiani, sincronizzando il ciclo sonno-veglia. La serotonina gestisce il comportamento alimentare, determinando una precoce comparsa del senso di sazietà, una minore assunzione di carboidrati a favore delle proteine e una riduzione della quantità di cibo ingerita. Le persone che lamentano alterazioni frequenti dell’umore, come ansiosi e depressi, avvertono un bisogno importante di dolci, di carboidrati, oppure di cioccolato, il quale contiene anche sostanze psicoattive. La serotonina regola la motilità e le secrezioni intestinali, provoca la diarrea, se presente in eccesso, e la stitichezza, se in difetto. Nel sistema cardiovascolare, la serotonina agisce sulla contrazione delle arterie, contribuendo al controllo della pressione sanguigna; favorisce inoltre la contrazione della muscolatura liscia a livello dei bronchi e della vescica; stimola l’aggregazione piastrinica e, se presente in eccesso, crea una tendenza trombofilica. I circuiti serotoninergici sono responsabili anch’essi del comportamento sessuale e delle relazioni sociali. Se ci troviamo di fronte a bassi livelli di serotonina la risposta comportamentale diviene caratterizzata da ipersessualità e comportamenti aggressivi antisociali. Non a caso alcune droghe che aumentano il rilascio di serotonina e/o l’attività dei suoi recettori, come l’ecstasy, inducono euforia, senso di aumentata socialità ed autostima.
Come abbiamo capito fino ad ora, ossitocina, dopamina e serotonina, sono droghe endogene e noi ci droghiamo con il SUP!
Questo sport, praticabile da chiunque e senza pretese agonistiche, sviluppa l’equilibrio della chimica corporea, migliorando notevolmente il tono dell’umore, la socialità, la coordinazione muscolare, l’equilibrio, la fluidità fisica ed emotiva e di conseguenza la capacità di riprendersi in seguito ad urti e stress psicologici. Quest’ultima risorsa stimolata dalla pratica del SUP è chiamata resilienza.
La resilienza è la più grande qualità adattiva che la mente possiede per attutire gli urti della vita, assorbirli nel minor tempo possibile e poi ritornare alla condizione di equilibrio iniziale. Una mente meditativa è una mente capace di resilienza e la pratica costante del SUP induce, per chi lo sceglie in maniera consapevole, ad uno stato meditativo. Una volta entrati nel gap, vi renderete conto che il vero benessere si trova lì e lo vorrete ricreare tutte le volte che potrete. Eccovi servita una droga sublime, di prima scelta e senza effetti collaterali! Ho lasciato per ultima la descrizione dei muscoli coinvolti per sottolineare un aspetto di cui nessuno parla: ogni volta che agite sulla muscolatura e sui tendini, state automaticamente agendo sul vostro fegato, tonificandolo e aiutandolo ad espletare le sue innumerevoli funzioni fisiologiche, oltre che sulla milza/pancreas.
La Medicina Tradizionale Cinese sa da millenni che il buon funzionamento della vista, dei muscoli e dell’elasticità tendinea, dipendono da un corretto funzionamento del fegato. La pratica del SUP, coinvolgendo tutta la massa muscolare, non solo sarà di aiuto al vostro organismo, ma aumentando di molto l’irrorazione del sangue verso il fegato lo aiuterà a disintossicarsi e a metabolizzare il glucosio. L’insulina è l’ormone che permette ai muscoli di usufruire del glucosio e di immagazzinarlo al loro interno per diventare la riserva di carburante senza la quale la cellula non funziona e permette anche al fegato di immagazzinare glucosio sotto forma di glicogeno e di liberarlo al momento del bisogno. Il pancreas svolge un ruolo fondamentale nell’omeostasi degli zuccheri. Perderete peso in maniera equilibrata e ridurrete il livello della glicemia, del colesterolo totale e di quello cattivo, con una sola ora di pagaiata. Ultima nota esplicativa per tutte le ragazze ossessionate dalla cellulite: se dopo un allenamento di SUP, notate una ritenzione idrica maggiore del solito, non spaventatevi è normale! Dopo circa mezz’ora tutto tornerà nella norma. La causa è da attribuirsi agli alti livelli di aldosterone che vengono rilasciati durante l’allenamento, specialmente se di tipo intenso. L’aldosterone è un ormone steroideo prodotto dalle ghiandole surrenali con lo scopo di regolarizzare i livelli di sodio, di potassio ed il volume dei liquidi extracellulari. Le azioni dell’aldosterone si estendono un po’ a tutte le cellule dell’organismo, esso agisce facilitando l’ingresso del sodio e promuovendo la perdita di potassio, coinvolgendo le ghiandole sudoripare, l’intestino e le ghiandole lacrimali. Ecco spiegata l’eccessiva ritenzione idrica del momento.
L’attività fisica maggiormente raccomandata ai diabetici è la camminata, ma da oggi ricordatevi che il SUP non è da meno.
Concludo ricordando agli sportivi professionisti che la migliore forma di competizione che si possa sperimentare non è quella con gli altri, ma quella con se stessi. Quel bisogno spontaneo che ti porta ad essere ogni giorno la versione migliore di te stesso, così da essere sempre un vincitore a prescindere dal risultato della gara e senza dimenticare mai la cosa fondamentale: ti devi divertire!
Il Libro
Logge cinesi, vuoto quantico e funghi: per un approccio olistico all’individuo. Un ponte tra scienza e metafisica
di Letizia Boccabella e Roberto Cruciani
Questo testo nasce con il preciso intento di rendere fruibile a tutti la comprensione della straordinaria profondità dell’omaggio descrittivo e poetico della Medicina Tradizionale Cinese alla natura umana, la quale altro non è che la controparte integrata di un macrocosmo da cui prende vita e si nutre come immagine riflessa. Lo scopo di questo libro non è quindi quello di porre l’accento sui meccanismi medici e clinici di questa antica tradizione, bensì su quelli umani, psicologici e comportamentali dell’eco-sistema uomo. Anni di studio e di osservazione degli atteggiamenti umani hanno portato a convincermi del bisogno di mettere nero su bianco un aspetto che da pochissimi autori veniva preso in considerazione, dandogli il giusto rilievo e la giusta importanza; e cioè la descrizione delle logge che fanno parte del pensiero cinese, dal punto di vista squisitamente comportamentale. Di conseguenza, questo testo diviene più che altro un modesto trattato di psicologia pratica secondo l’approccio della Medicina Tradizionale Cinese (MTC) e soprattutto uno scritto semplice e chiaro che cerca di essere il più scevro possibile da complessità e arzigogoli che lo avrebbero potuto rendere tedioso oppure indecifrabile ai non addetti ai lavori.
332 pagine
Editore: Independently published (12 febbraio 2020)
ISBN-13: 979-8612927693
ASIN: B084QL17J5